Radiofrequenza pulsata (RFP), da noi usata, è stata inventata e sviluppata dal professor dr. med. Menno E. Sluijter ed applicata per la prima volta sull’ uomo nel 1996. In questa forma la radiofrequenza non è prodotta in modo continuo, cioè senza interruzione, ma viene erogata a intermittenza sottoforma di pulsazioni, attenuando così il calore prodotto, che non supera i 41°C.
Si ottiene di conseguenza totale assenza di dolore, fastidio o danni di rilievo durante il trattamento.
E’ evidente, che il meccanismo d’ azione della radiofrequenza pulsata è legato al campo elettrico generato. La sua applicazione, considerate le basse temperature prodotte, è possibile quindi su strutture molto delicate, quali i gangli nervosi, le radici nervose spinali e periferiche (nervo pudendo) e quelli costituenti il sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
La RFP, da quanto attualmente si conosce, attraverso l’azione dei campi elettrici applicati, esercita il suo effetto biologico sulla morfologia cellulare senza causare alterazioni strutturali profonde ed irreversibili, sul metabolismo delle cellule stesse, sulla trasmissione a livello delle sinapsi e sulla segnalazione del dolore. Recenti studi hanno evidenziato un effetto antiinfiammatorio dei campi elettrici prodotti sulle citochine pro-infiammatorie (interleuchine, fattori di crescita, interferoni, ecc.) ed altre molecole (callicreina, bradichinina, istamina, serotonina, prostaglandine, ecc.), che mediano il dolore e che sono in stretto contatto col sistema immunitario.