Dott. Carmelo GEREMIA
Proctologo - Perineologo - Gastroenterologo

NEWS

20-05-2014

Prevenzione dell'incontinenza urinaria da prostatectomia radicale


L’incontinenza urinaria rappresenta, ancora oggi, una conseguenza clinicamente rilevante della prostatectomia radicale. Presso il nostro Centro si sta seguendo l' impostazione già condivisa anche da altri importanti Istituti di Ricerca nel settore della riabilitazione del pavimento pelvico. Si stanno valutando i risultati che si possono ottenere con due tecniche, combinate tra loro, mirate a prevenire questo disagio.

Lo studio valuta l’efficacia del biofeedback somministrato nel pre e nel post-operatorio, a cui viene unito un regime di addestramento post-operatorio della muscolatura del pavimento pelvico. Si è potuta constatare una riduzione dell’incidenza, della durata e della severità di perdite urinarie nei pazienti prostatectomizzati, con un conseguente impatto positivo sulla qualità della vita. I soggetti dello studio hanno ricevuto visite di controllo periodiche dopo l’operazione, in cui si evidenziavano continui miglioramenti rispetto al primo periodo; hanno potuto usufruire, inoltre, di una seduta di biofeedback ad intervalli mensili, per sei mesi.

Il biofeedback è una tecnica di riabilitazione della muscolatura pelvica che allena il soggetto alla padronanza dei fasci muscolari connessi non soltanto alla minzione ma anche all’area sessuale. Sottovalutando l’impatto dell’incontinenza urinaria sulla qualità della vita di questi pazienti, non sempre il biofeedback è disponibile in tutti i Centri. Il Centro Pelvi Perineale esegue questo tipo di cure già da molti anni con risultati soddisfacenti.

Gli allenamenti da svolgere a casa, riguardo cui i pazienti sono stati educati dal personale medico, sono i famosi esercizi di Kegel, che hanno -sia nell’uomo che nella donna- molti impieghi anche per ciò che concerne la sfera sessuale. Il problema, in questo caso, è che una tecnica relativamente semplice, se non supervisionata da personale formato in modo adeguato, rischia di danneggiare la persona anziché favorirla: un esempio lampante sono le ragazze che leggendo su internet di quanto gli esercizi di Kegel si rivelino efficaci per mantenere tonico l’orifizio vaginale -ma in realtà non avendone bisogno in giovane età- si ritrovano con problematiche ginecologiche connesse ad un ipertono della muscolatura vaginale da cui scaturisce spesso la sindrome del dolore pelvico (vulvodinia). Quindi va da sé che questa tecnica andrebbe sempre supervisionata da un medico e/o da uno psicosessuologo qualificati.

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