Dott. Carmelo GEREMIA
Proctologo - Perineologo - Gastroenterologo
Dietologia » Trattamento dietologico e fitoterapico del meteorismo

Trattamento dietologico e fitoterapico del meteorismo

Meteorismo

Trattamento dietologico e fitoterapico

a cura della D.ssa Sabrina Assenzio

 

Si può curare con ottimi risultati se ne viene diagnosticata la causa.

Parliamo di un disturbo gastrointestinale che comporta un‘eccessiva produzione di gas nell‘intestino o nello stomaco, che causa dilatazione dell‘addome, flatulenza, eruttazione o spasmi dolorosi più o meno intensi.

Il meteorismo è causato da diverse patologie a carico dell‘intestino o dello stomaco perciò, per avere una terapia adeguata, si deve avere una diagnosi correlata da un gastroenterologo o da un colon proctologo, senza perciò perdere tempo e denaro con rimedi più o meno validi, ma non adeguati al soggetto in esame.

La causa di una sindrome meteorica va diagnosticata a seconda dei disturbi concomitanti che presenta il paziente come gastrite, reflusso, digestione lenta, sindrome del colon irritabile, diarrea, stitichezza, patologie a carico di fegato e cistifellea; e, naturalmente, la terapia sarà diversa e precisa per ogni singolo caso.

Naturalmente, dal punto di vista di un dietista, sarebbe assurdo curare un problema relativo al tubo digerente senza considerare cosa vi passa costantemente dentro.
Ogni terapia viene costruita in studio con il paziente, valutando esami e analisi e, soprattutto ascoltando la sua storia clinica, infatti non nascondo che un‘anamnesi dietologica non termina prima di un‘ora e mezza; e, quando il paziente lascia la mia stanza, valutiamo quale debba essere la terapia più idonea con il gastroenterologo che ha già visitato il paziente. Solo allora vengono prescritte la dieta con la terapia, iter che si ripete dopo ogni controllo del paziente.
Questo metodo che abbraccia così ogni paziente con tutte le sue esigenze, ci garantisce sempre ottimi risultati in tempi relativamente brevi e una buona adesione del paziente alla terapia, al quale vengono messi a disposizione anche una mail ed un numero di telefono a cui fare sempre riferimento.


Nel caso in cui il soggetto presenta un eccesso di acidità gastrica bisogna considerare un certo malessere correlato all‘intestino, considerato che lo stomaco potrebbe svuotare qui un contenuto più acido il quale, col tempo, irrita la mucosa intestinale e favorisce l‘alterazione della flora intestinale (disbiosi) promuovendo una fermentazione anomala con produzione di gas. Ed è evidente che in questi casi la sola prescrizione di probiotici comporta scarsi risultati poco definitivi, se non viene corretta anche l‘iperacidità gastrica.
In questo caso, viene prescritta una dieta priva di cibi acidi ed irritanti, povera di grassi e con un contenuto di fibre relativamente basso ed adatto a velocizzare il tempo di svuotamento gastrico. Se necessaria si consiglia un‘integrazione di minerali alcalinizzanti, mucillagini ed erbe lenitive, invece, nei casi più ostici, ho trovato risolutiva la somministrazione di un estratto di un particolare tipo di gemme in dosi decrescenti con il procedere della terapia.

 

Anche nelle patologie a carico di fegato e colecisti si rileva spesso la presenza di meteorismo.

In questi pazienti è di primaria importanza un regime alimentare adeguato che, in un primo momento, deve escludere alcol, formaggi, insaccati, fritture, cibi ricchi in grassi e che deve promuovere invece l‘introduzione di pesce, frutta, cereali integrali, verdure disintossicanti nella quantità e qualità tollerata dal soggetto con poche carni bianche magre.
Risulta, sicuramente, efficace l‘uso di estratti vegetali disintossicanti e drenanti del fegato anche se, in caso di calcoli o esportazione della colecisti, preferisco usare l‘estratto di piante non stimolano il drenaggio della bile (non colagoghe).


Nei casi di stipsi o rallentamento del transito intestinale, il meteorismo è un fastidio ricorrente, dato che le feci che risiedono nel colon più del tempo necessario creando fermentazione; va da sè che per eliminarla bisogna risolvere la stitichezza, considerando che anche l‘uso frequente di alcuni lassativi può favorire lo sviluppo di gas nell‘intestino.
Per ripristinare la funzionalità della mucosa intestinale bisogna valutare il grado di disbiosi (disordine della flora intestinale) e di infiammazione, dunque, prescrivere una dieta di partenza che, nei casi più gravi, indica poche fibre ben digeribili provenienti da solo alcuni tipi selezionati di frutta e verdura, in modo da supportare la terapia integrativa.

La terapia deve sempre prevedere una “pulizia e disintossicazione” del colon tramite oli essenziali e probiotici di ultima generazione che rinforzano la mucosa, permettendo così, dopo già 1 settimana l‘introduzione di altra frutta e verdura come fonte di fibre in dose crescente, naturalmente man mano che migliora lo stato del colon.

Soprattutto in una fase iniziale la scelta della fonte dei carboidrati da assegnare è la più difficile, perché spesso gli zuccheri fermentano generando gas. In generale vanno bene i cereali come orzo, farro ed avena, ma anche pasta e, dove tollerato, pane tostato o di semola a lievitazione naturale; carni, uova e pesce sono in genere ben tollerate, mentre, per almeno due settimane, è meglio evitare patate, latticini e legumi e valutare la tolleranza personale ai cibi integrali.

Spesso è utile un‘integrazione di alcuni tipi di acidi grassi essenziali, vitamine e fibre di qualità selezionata da accordare con la terapia somministrata dal gastroenterologo, da somministrare lontano o vicino dai pasti a seconda dell‘assunzione di farmaci e di altre caratteristiche del paziente. Ma laddove ci fosse un‘anomalia nella contrazione dei muscoli che determinano la defecazione, sarà necessario intervenire con tecniche di riabilitazione pelvi-perineale per risolvere completamente il problema.

 

Se invece il paziente soffre di scariche diarroiche o feci troppo molli, è quasi scontato che accusi anche meteorismo.

La diagnosi, per essere completa, deve comprendere un‘analisi delle feci (coprocoltura) ed una visita specialistica di fegato e stomaco, dopodichè si prescriverà una dieta idonea ai risultati delle analisi. In genere, la terapia iniziale prevede pasti poveri di grassi, zuccheri semplici, sale e fibre. Sono da preferire, invece, pesce, riso, mele, carni magre ed altri cibi differenti di caso in caso. Ottima è la risposta terapeutica ottenuta con la somministrazione di oli essenziali disinfettanti, probiotici e gemmo derivati specifici.


Certamente, ogni prescrizione dietoterapica non può prescindere dalla valutazione di peso, altezza, misurazione di polso e circonferenza vita, senza sottovalutare l‘eventuale esigenza di pranzare spesso fuori casa o in mensa. Infatti, questo tipo di diete non prevedono di per sé una restrizione calorica, anche perché non sempre i pazienti sono in sovrappeso, ma se lo sono, spesso, ne approfittano per perdere anche qualche chilo o per sistemare valori “in disordine” come glicemia o colesterolo alti. Sconsiglio vivamente a tutti di l‘autosomministrazione di integratori se pur composti da vegetali, gli oli essenziali sono tanti e diversi e vanno assunti in dosi opportune a seconda dei casi in quanto molto forti; inoltre molti principi attivi naturali funzionano diversamente a seconda di una somministrazione prima, dopo o lontano dai pasti e la loro efficacia dipende dalla loro concentrazione e metodo di estrazione della casa farmaceutica.

 

In ultimo è doveroso ricordare che l‘intestino è il nostro secondo cervello, e che l‘intestino è capace di somatizzare spesso le nostre emozioni, infatti tutti i pazienti sanno che sotto stress i loro sintomi peggiorano.

Ma so anche che, troppo spesso, i loro disturbi gastrointestinali o la loro mal tolleranza ad alcuni cibi vengono attribuiti a turbe psicologiche o semplici ”fissazioni”. A me a volte basta ascoltarli mezz‘ora in più e credergli, senza sottovalutare la “terapia della parola” e la piena disponibilità da distribuire a piene mani a chi ci affida il legittimo desiderio di stare bene.


Pagine Correlate: