Si parla di pseudodiverticoli quando l’erniazione interessa solo mucosa e sottomucosa, sono i diverticoli di più frequente osservazione, di natura acquisita, generalmente asintomatici, multipli e localizzati in sede sigmoidea e/o colica discendente. Più rari sono invece i diverticoli veri, quelli cioè formati da tutti gli strati della parete; essi sono di origine congenita e possono localizzarsi in qualsiasi segmento del colon.
La presenza dei soli diverticoli viene definita “diverticolosi” ; si parla invece di “malattia diverticolare” per indicare la sintomatologia ad essi correlata e di “diverticolite” per descrivere un processo infiammatorio a carico del diverticolo.
La netta prevalenza della diverticolosi nei Paesi occidentali ha fatto ipotizzare che la dieta povera in fibre, tipica di questi ultimi, sia un importante fattore predisponente per lo sviluppo di diverticoli.
I diverticoli del colon sono spesso asintomatici e vengono diagnosticati in seguito ad esami endoscopici o radiologici eseguiti per altre ragioni. Quando sintomatici, i diverticoli possono causare dolore addominale, gonfiore, meteorismo, diarrea o stipsi. In meno del 5% dei casi il quadro “diverticolitico” si può complicare con sanguinamento, emorragia (più rara), perforazione, ascesso e fistolizzazione.
La diagnosi di diverticolosi viene posta con esami radiografici (clisma opaco) o endoscopici del colon.
• La diverticolosi asintomatica prevede solamente una integrazione con la dieta di liquidi e fibre; utile evitare alimenti che inducano produzione di gas (legumi) o ipercalorici.
• Forme sintomatiche si giovano anch’ esse di una dieta ricca in fibre; antibiotici intestinali ciclicamente ed eventuale uso di antispastici sono indicati in caso di ipertonicita’ colica.
• Per la diverticolite la terapia prevede digiuno e somministrazione di antibiotici.
• Per gli episodi recidivanti di diverticolite con la tendenza alle complicanze severe e’ indicato l’ intervento chirurgico.