Dott. Carmelo GEREMIA
Proctologo - Perineologo - Gastroenterologo
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Prolasso Urogenitale

Il Prolasso urogenitale

principali manifestazione cliniche

Per prolasso urogenitale o anche utero-vaginale, si intende la discesa verso il basso, ad andamento progressivo, di vagina (colpocele),  utero (isterocele), vescica (cistocele), retto (rettocele), anse intestinali(enterocele) attraverso l’erniazione dello” scavo del Douglas”,  variamente associati tra loro, per cedimento delle strutture di sostegno.


Chi ne è affetto?
Il prolasso urogenitale si manifesta soprattutto dopo la menopausa, nel periodo dopo il parto ma anche in donne che non hanno mai partorito e costituisce una delle affezioni più frequenti ed invalidanti  della donna, in particolare nella terza età.


Come si manifesta?
Le principali manifestazione cliniche del prolasso sono sensazioni molto spiacevoli  di protrusione o di peso localizzate a livello della vagina; vi possono essere anche dispareunia (dolore durante il rapporto sessuale), dolori pelvici, incontinenza urinaria o stipsi.

Quali sono le cause?
Alla base della patogenesi (insieme di cause e la modalità di manifestazione)  del prolasso urogenitale sta il cedimento delle strutture muscolo-aponeurotiche e legamentose, costituenti “ il sistema di sostegno”  e ”il sistema di sospensione” a cui si associano delle modificazioni della normale posizione  dell’ utero;  tale alterazione  comporta, a lungo andare, uno squilibrio nel contrapposto gioco delle forze endopelviche determinando, progressivamente,  un  effetto di trascinamento verso il basso delle varie strutture.
I fattori causali si distinguono in locali e generali: tra i fattori locali congeniti, piuttosto rari, c’è il “dolico-Douglas” (cioè una tasca peritoneale lunga e profonda), turbe dell’ innervazione dei muscoli elevatori, deficit della componente connettivale del pavimento pelvico, brevità  congenita della vagina. Più importanti i fattori locali acquisiti che esitano in una fibrosi post-traumatica o distrofica del pavimento pelvico,  che ne compromette la funzionalità  dinamica: essi sono i fattori ostetrici, il deficit estrogenico che comporta un’ importante perdita di fibre collagene ed elastiche. Infine l’ importanza di fattori causali generali che comportano un aumento delle pressioni endo-addominali: obesità,  stipsi cronica, lavori pesanti, ecc..

     Come si cura?
Il prolasso urogenitale di grado lieve deve essere trattato, almeno inizialmente, in modo conservativo. Ci sono evidenze cliniche relative ad miglioramento anatomo-funzionale e clinico con l’ utilizzo delle tecniche di riabilitazione funzionale: chinesiterapia pelvi-perineale, elettrostimolazione funzionale, biofeedback.
Il trattamento chirurgico viene riservato ai casi di prolasso urogenitale in fase più avanzata.


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