Stipsi cronica
uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti

La stitichezza, uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti, con prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
La stipsi viene definita come la presenza di due o più dei seguenti sintomi, per almeno 12 settimane, non necessariamente consecutive, in un anno, in oltre il 25% delle evacuazioni:
sensazione di evacuazione incompleta
feci caprine
sforzo evacuativo
sensazione di ostruzione/blocco anorettale
manovre manuali per favorire l’ evacuazione
meno di tre evacuazioni a settimana
La stipsi può essere funzionale o secondaria a:
inadeguato apporto di fibre e liquidi
disturbi endocrini: diabete, ipotiroidismo, iperparatiroidismo
disturbi metabolici: ipokaliemia, ipercalcemia, uremia, porfiria acuta intermittente
disturbi neurologici: malattia di Hirschsprung, malattia di Parkinson, sclerosi multipla,ecc.
ulcera solitaria del retto
ostruzione luminale ed extraluminale
anomalie strutturali: rettocele, prolasso rettale, stenosi da radiazioni
malattia diverticolare
farmaci: ca-antagonisti, antidepressivi, narcotici, diuretici, analgesici, anticonvulsivanti
La stipsi funzionale viene comunemente distinta, in relazione al tempo di transito intestinale, in stipsi con transito normale, o rallentato (slow transit constipation) e stipsi da defecazione ostruita (outlet obstruction). Nel primo gruppo rientrano i pazienti (25-60%) con normale tempo di transito intestinale che lamentano comunque dolore e gonfiore addominale: generalmente viene posta diagnosi di sindrome dell’ intestino irritabile, variante stipsi. Nei pazienti con transito rallentato (15-50%) i disturbi della motilità intestinale sono da ascriversi verosimilmente a disturbi del sistema nervoso enterico o anomalie della muscolatura liscia; infine i pazienti con defecazione ostruita (20-45%) hanno difficoltà ad espellere le feci: in questo caso alterazioni strutturali (rettocele, intussuscezione, prolasso rettale), funzionali (dissinergia del muscolo pubo-rettale, anismo) o sensoriali devono essere ricercate come possibili cause del quadro clinico.
Come si fa la diagnosi?
L’ approccio iniziale consiste nell’ anamnesi, volta soprattutto ad indagare le abitudini alimentari e nell’ esame obiettivo, comprendente anche l’ esplorazione rettale. Per escludere le forme di stipsi secondaria si eseguono esami del sangue ed eventualmente colonscopia o clisma opaco in quanto talvolta questa condizione può mascherare la presenza di un tumore. Per le forme funzionali le indagini comprendono, a seconda dei casi, lo studio del tempo di transito intestinale, la defecografia, la manometria anorettale e reflessologia ampollare ( studio delle pressioni e della sensibilità ), l’ecografia endoanale o perineale dinamica e l’ elettromiografia ( studio dell’ attività mioelettrica degli sfinteri ).
Quale e’ la cura della stipsi cronica?
La cura va’ adottata solo dopo aver individuato la causa specifica:
- Per la stipsi secondaria la terapia e’ volta alla patologia di base.
- La stipsi con normale tempo di transito si tratta correggendo la dieta incrementando l’ introito di cibi ad alto residuo (frutta e verdura) e liquidi.
- Per la stipsi con rallentato transito oltre all’ aumento del consumo di fibre può essere utile la somministrazione di lassativi formanti massa o lassativi osmotici e stimolanti (a seconda della risposta alla terapia); anche farmaci procinetici rappresentano una potenziale alternativa al trattamento della stipsi cronica.
- Neuromodulazione sacrale.
- Nella dissinergia del pavimento pelvico, oltre gli accorgimenti dietetici, e’ indicato un trattamento di rieducazione, mediante il biofeedback (manuale e/o strumentale) con un tasso di successo stimato intorno al 75 % .
- L’ intervento chirurgico e’ raramente necessario per risolvere i casi più complessi di stipsi. Ad esso si deve giungere quando i provvedimenti terapeutici di tipo conservativo falliscono o nei casi in cui alterazioni strutturali come un voluminoso rettocele, l’ intussuscezione o il prolasso del retto determinano una difficoltà ad espellere le feci.
- Un ruolo importante viene riservato alla psicoterapia; molti pazienti affetti da stipsi cronica soffrono, infatti, di ansia e depressione.
Pagine Correlate: