Dott. Carmelo GEREMIA
Proctologo - Perineologo - Gastroenterologo
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Tumori del Colon-Retto-Ano

I TUMORI DEL COLON – RETTO – ANO

Cos'è un polipo e come affrontarlo

Il carcinoma del retto–colon (CRC) rappresenta la terza forma tumorale per frequenza e la seconda causa di morte per tumori nei Paesi Occidentali;

in Italia, l'incidenza annua è stimata intorno a 20 – 30 mila nuovi casi.

Considerando che la sopravvivenza stimata èintorno al 50 – 60 %,  10 – 15 mila persone all’ anno muoiono per questa malattia. La terapia chirurgica, con intento radicale, rimane la terapia  primaria e da sola risulta curativa in circa il 50 % dei casi. La sopravvivenza e’ ancora fortemente condizionata dallo stadio della malattia. Il CRC e’ infatti un tumore con elevata percentuale di guarigione quando ancora limitato alla parete del viscere, mentre diventa altamente letale, e la sua progressione neoplastica  ancora  poco  controllabile dalle cure, quando supera i confini della parete e metastatizza i linfonodi.
La possibilità di guarigione dipende quindi essenzialmente da una diagnosi precoce. Da questo punto di vista, il CRC presenta alcune caratteristiche peculiari che sono da considerarsi favorenti per una diagnosi precoce.
Il CRC si sviluppa, nella maggior parte dei casi da lesioni precancerose macroscopicamente individuabili:  i polipi adenomatosi.
In una percentuale  piccola di casi (5 – 10%), soprattutto del colon destro, il carcinoma sembra non essere preceduto da lesioni polipoidi.

     Cos’è un polipo?

E’ una neoformazione benigna  che può colpire il grosso intestino, ma anche altri tratti dell’apparato digerente. Distinguiamo 5 tipi di polipi colo-rettali , istologicamente diversi.
Tra tutti,  il polipo adenomatoso, e’ quello che può trasformarsi in cancro e va quindi completamente asportato appena se ne fa la diagnosi. Un polipo può essere unico, ma spesso si trovano polipi multipli. Se sono più di cento si parla di poliposi diffusa. Questa può essere familiare, se adenomatosa, e associarsi eventualmente ad altre lesioni come, ad esempio, osteomi. Tutti i consanguinei del paziente dovrebbero essere esaminati  in quanto potrebbero  essere affetti dalla  poliposi diffusa senza accusare alcun sintomo. In questi casi e’ indicato  l’ intervento chirurgico.

     Come si può scoprire un polipo?

Nel caso in cui un paziente presenti  una perdita di sangue dall’ ano deve rivolgersi al medico, o di base o al proctologo, il quale eseguirà una esplorazione rettale. Talvolta questo semplice esame, indolore e di rapida esecuzione può permettere la diagnosi. Si potrà, altresì, effettuare una retto o colonscopia o un clisma opaco a doppio contrasto per meglio precisare la diagnosi.  Alcune volte tali indagini si effettuano per screening o per altri motivi. Se vi e’ un polipo questo va interamente asportato mentre si esegue la retto – colonscopia. Se e’ un polipo adenomatoso andrà accuratamente valutato. L’ esame istologico consentirà l’ esatta diagnosi.

     Quale è il confine tra polipo e cancro?

L’ istologia potrebbe rilevare  una displasia ovvero la presenza di cellule simil o francamente tumorali (displasia lieve, media, severa).  Displasia severa,  detta anche “carcinoma in situ” , significa che queste cellule maligne, non superando la “ muscolaris mucosae  (uno strato della parete intestinale) possono essere asportate, nel contesto del polipo, per via endoscopica. Tale atto e’ da considerarsi curativo in modo definitivo.  Il paziente dovrà solo sottoporsi a controlli endoscopici ogni 1 – 2 o 3 anni. Se invece le cellule maligne avranno  oltrepassato  il limite suddetto, allora si parlerà di carcinoma in adenoma.
In tal caso si deciderà di  asportare per via endoscopica o chirurgica con eventuali terapie adiuvanti  in base a diversi parametri (grado di malignità, base del polipo asportato e suo asse vascolare infiltrato o meno da cellule neoplastiche, età, presenza di altre malattie).


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